Campli
Sito Istituzionale

Campli, oltre che ricca di storia, è città di grande interesse per aver conservato quasi integro il suo aspetto medioevale, i suoi monumenti, le sue opere d'arte, unitamente alla sua produzione artigiana e alla ricchezza della sua gastronomia. Di antichissime ma ancora incerte origini, è ricordata per la prima volta nell'anno 894.
Dal secolo XII in poi fu sotto il dominio di vari feudatari; nel 1538 l'Imperatore Carlo V la donò in dote a sua figlia Margherita d'Austria (dalla quale passò ad Alessandro dè Medici e poi a Ottavio Farnese); nel 1557 fu saccheggiata dai soldati francesi del Duca di Guisa, che assediavano la Fortezza di Civitella; il 24 ottobre 1860 suì un nuovo saccheggio da parte di briganti che si erano uniti ai soldati borbonici di stanza a Civitella. Dal 1600 al 1818 fu sede di Diocesi, unita a Ortona.

Nell'attuale Piazza Vittorio Emanuele II, cui fanno come da ingresso una casa su portici ad arche gotici e, a destra, il Palazzo Vescovile (edificio tardo-rinascimentale con portale barocco), è la Collegiata di Santa Maria in Platea, risalente alla fine del secolo XIV ma fondata su un'altra più antica e, in seguito, del tutto trasformata, a partire dalla facciata, rifatta nel 1793 da Giovanni Fontana di Penne. Il bel portale è sormontato da una nicchia con un gruppo in pietra della Madonna col Bambino, probabilmente di Giovan Francesco Gagliardelli.

Sulla fiancata destra si erge l'alta torre campanaria romantica (sec. XIV) in pietra tufacea, con monofore e bifore, il cui sovrastante prisma ottagonale in cotto, ornato da ciotole maiolicate, fu aggiunto nel 1474 circa da Antonio da Lodi (è nota la corrispondenza con i campanili "gemelli" di Teramo, Atri, Corrosoli e Ripaberarda nell'ascolano), mentre la cuspide è del 1793, con restauri di fine Ottocento. L'interno, di singolare bellezza e suggestione, si presente oggi in tre navate, che fra il 1470 e il 1561 progressivamente si sostituirono alla navata unica originaria.Il soffitto ligneo della navata mediana (1713-1716) è ornato da varie tele di buona fattura del pittore di scuola napoletana Donato Deodori, mentre tra le numerose opere d'arte presenti si segnala una fine opera di schietta impronta rinascimentale, l'altare del Santissimo Sacramento, lavorato in pietra da Sebastiano da Como (1532), che racchiude la Madonna col Bambino, gruppo ligneo dipinto e dorato (1495) attribuito a Giovanni di Biasuccio o al Gagliardelli: l'edicola è fiancheggiata da due preziose tavole di Cola dell'Amatrice. Di grande interesse la cripta, restaurata e ristudiata accuratamente in tempi recenti, che, divisa in cinque navatelle da rustici pilastri ottagonali, conserva interessantissimi affreschi quattrocenteschi.

Secondo uno schema urbanistico consueto, di fronte alla chiesa è il Palazzo del Comune o del Parlamento (detto anche Palazzo Farnese, dalla famiglio romana che ebbe la signoria di Campli), di impianto trecentesco con adattamenti del 1520 e restauri del 1888 e anche recentissimi, caratterizzato da un porticato di sette archi a tutto sesto su grossi pilastri e, al apiano superiore, da sei trifore e da più ampie, e più tarde, aperture.

Ha subito vari interventi di consolidamento, fra cui quello del 1994 che lo ha reso antisismico.
Fra gli altri palazzi civili non si possono tralasciare la Casa del Farmacista, con graziosa loggia del tardo '500, e la Casa del Medico, a due piani, con motti e sentenze latine sugli architravi delle finestre, cortile e loggia cinquecenteschi: un vero gioiello.
Interessante anche la Casa Lucque, con portico ed archi ogivali.

Dietro Palazzo Farnese è la trecentesca (poi rimaneggiata e recentemente restaurata) Chiesa di San Paolo, con la Scala Santa, riaperta al culto nel 1995 e così denominata perché (grazie ai buoni uffici dell'avvocato Giampalma Palma, padre dello storico Nicola) nel 1772 Papa Clemente XIV le attribuì un privilegio: i 28 gradini in legno di ulivo, da salire pregando in ginocchio, in alcuni giorni dell'anno donano l'Indulgenza Plenaria con lo stesso valore della Scala Santa di Roma.

La scala è stata restaurata assieme ai dipinti che rivestono i muri e il soffitto. Tali opere sono state eseguite sul finire del '700 dal pittore tramano Vincenzo Baldati, e rappresentano momenti della Passione di Cristo.
La creazione di un Museo di Arte Sacra è prevista nell'ex Convento dei Celestini di Sant'Onofrio, attualmente in restauro.
Ancora in attesa di restauro è il complesso di Santa Maria della Misericordia, eretta nel 1348, con l'annesso Ospedale, in occasione della peste: le strutture sono destinate ad ospitare un centro polifunzionale gestito dal Comune.
Oggetto di un recentissimo intervento di manutenzione è capolavoro dell'architettura religiosa camplese la Chiesa di San Francesco, degli inizi del '300, con sorprendente portale, assimilabile a quello coevo di San Francesco in Teramo: il solenne interno, a navata unica, è conchiuso da un'abside quadrata con grande monofora. Fra le numerose opere d'arte sono da segnalare le due edicole ai lati dell'ingresso e il Crocifisso ligneo trecentesco.

Sul fianco sinistra è ancora esistente, benché gravemente manomesso, il porticato dell'ex chiostro del Convento, sede del Museo Archeologico Nazionale di Campli, ove sono stati sistemati - con grande rigore scientifico e moderna concezione mussale, particolarmente attenta anche alla funzione didattica - i reperti provenienti dagli scavi della vicina Necropoli di Campovalano (di cui è in fase avanzata di progettazione il Parco Archeologico), ove dal 1967 in poi, sono venute alla luce innumerevoli tombe a fossa, riempite con grossi sassi e, in più casi, inscritte in circoli di pietre.

A partire dal X secolo a. C., fino al II, i corredi - molti dei quali assai ricchi - testimoniano l'imponente presenza di una civiltà affine a quella picena ma con connotazioni ed esiti autoctoni, che costituisce un "caso archeologico" di notevolissima rilevanza. Sempre a Campovalano, solitaria nella pianura ove insistono gli scavi, è l'antichissima Chiesa di San Pietro, fondata con l'annesso convento dai Benedettini nel secolo VIII (ne sussistono i resti dietro l'abside romanica), ricostruita nel XII - XIII dai monaci Premonstratensi di San Norberto, trasformata all'interno in stile barocco nel secolo XVIII e definitivamente restaurata nel 1969: dall'interessante atrio si accede all'interno, di grande suggestione, suddiviso in tre navate scompartite da possenti quanto decorativi pilastri, ove sono conservati i resti dello stupendo sarcofago tardoromano del negoziante di marmi Aurelio Andronico di Nicomedia. Imponente l'antica torre di difesa, in blocchi di tufo, successivamente trasformata in campanile. L'ingresso e l'uscita di Campli sono accompagnati dalla presenza di due antichi borghi fortificati (costituenti il cosiddetto trimonzio camplese): La Nocella, caratterizzata dalla notevole Parrocchiale dei Santi Mariano e Giacomo e dalla possente torre trecentesca dei De Melatino, di cui sussiste uno stemma, e Castelnuovo, caratterizzata dalla presenza della trecentesca Chiesa di San Giovanni (con curioso quanto caratteristico interno a due navate, impreziosito da numerosi altari, affreschi e altre opere d'arte), cui si addossano le mura della trecentesca cinta difensiva di Campli, con la Porta Orientale (del 1372, detta anche Porta Sole o Porta Angioina), con vari ornamenti e stemmi angioini, senza dubbio uno degli esempi più belli di porte di città del territorio italiano.
Nei dintorni di Campli, sul Colle Santa Lucia, si trova il Convento di San Bernardino, edificato nel 1449 da San Giovanni da Capestrano, oggi restaurato nelle strutture, con bel chiostro e interessantissimi affreschi, mentre a Morge è stupendo il piccolo Santuario con la chiesetta della SS. Trinità, edificata su un tempio romano, più volte restaurata e arricchita e con interno ricco di elegantissimi elementi architettonici rinascimentali.
Personaggi
Campli è patria dei pittori Giacomo da Campli (secolo XV) e Giovanni Battista Boncori (1643- 1699), degli storici Francesco Brunetti (1605-1651) e Niccola Palma (1777-1840), del musicista Primo Riccitelli (1875-1941). Personaggio del tutto particolare fu, poi, Porzia de' Rossi, detta la Porziella, donna di cultura elevatissima, dedita all'astrologia, amica del Duca d'Atri Giosia d'Acquaviva.
Artigianato Artistico
Si segnala la produzione dei vasai di Nocella, di antichissima tradizione, così come la produzione e la vendita di immagine sacre (i "santini", che hanno reso famosi in tutto il mondo i "santari" camplesi).
Manifestazioni e Folklore
Il 12 maggio si celebra la festa del Patrono, San Pancrazio, mente nella quarta domenica di settembre si organizza la ormai rinomata Sagra della porchetta italica. La prima domenica di settembre è dedicata alla Festa di Santa Maria della Misericordia, che salvò Campli dalla peste. Caratteristici e grandiosi i fuochi artificiali.
Ogni anno, in agosto, inoltre a Campli si svolge un Festival musicale, generalmente dedicato alla musica jazz, blues ed etno, che porta a piazza Farnese grandi nomi della musica internazionale.
Già da qualche anno, inoltre, Campli è una delle tappe dell'Estate Laga-Gran Sasso, rassegna di manifestazioni di ogni genere che si svolgono da giugno a settembre. Vi si tengono, dunque, concerti di musica leggera e popolare, rassegne di teatro dialettale e così via.
Mercato: la domenica.

Celebre anche fuori regione è la porchetta, di cui i camplesi vanno giustamente fieri, perché sapientemente preparata, per tradizione culinaria che risale alla notte dei tempi. E' possibile gustarla nella piccole botteghe del centro.
Economia
L'economia di Campli è stata caratterizzata, nel corso dei secoli, dall'allevamento di bovini, suini e ovini e dalla coltivazione di cereali, frutta e legumi.
Oggi la cittadina arnese pian piano vede nascere e svilupparsi realtà economiche e imprenditoriali diverse, che definiscono un nuovo scenario economico.
Vanno segnalate, infatti, alcune aziende di infissi in alluminio e di forniture idro-termiche per l'edilizia.
E' inoltre in via di espansione la Pentaferte, industria produttrice di strumenti e apparecchi medicali.
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