Bellante
Sito Istituzionale

Bellante è centro di interesse archeologico: nella zona sono state rinvenute testimonianze di epoca preistorica. Vi si è trovata inoltre un'iscrizione proto-sabellica del V sec. a.C. , il cosiddetto Cippo di Bellante, con una figura centrale che richiama il Guerriero di Capestrano ed è oggi conservata al Museo Nazionale di Napoli. L'area territoriale di Bellante nell'alto Medioevo era ricca di incastellazioni: famoso Castel Troia o Latroia, ove ancor oggi si rinvengono muraglie o reperti di un certo interesse. Dopo essere stata soggetta, nel se. XII, al barone Attone Todino, fu baronia di Gualtieri di Bellante, che nel 1279 si pose alla testa di una alleanza di feudatari contro Carlo II d'Angiò e, nel corso di una breve guerra, distrusse il castello della vicina Ripattoni. Per quanto riguarda quest'ultima, risulta che nel 1316 la sua proprietà era divisa tra Cicco di Acquaviva e Matteo di Canzano. Nel 1353 entrò in possesso del conte napoletano Pietro Salvacossa e nel sec. XVI passò alla famiglia Acquaviva che ne perdette momentaneamente il possesso durante il sec. XVII, a vantaggio dei baroni Diario prima e della famiglia Cattaneo di Genova poi. La proprietà ritornò quindi agli Acquavava che la conservarono fino al 1775. Nel 1820-21, come ricorda espressamente lo storico Niccola Palma, Bellante vide sorgere una fiorente vendita carbonara animata dai fratelli Tattoni. Questi reclutarono numerosi proseliti e fecero del piccolo paese uno dei centri più attivi nel sostenere il Governo costituzionale. Fu così che, dopo la restaurazione, Bellante fu sottoposta a speciale sorveglianza di polizia. Nel dicembre del 1822 vi fu inviato dal Vescovo, come predicatore, San Gaspare del Bufalo, il fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, che esercitava la speciale missione di convertire gli appartenenti alle sette rivoluzionarie.

Il borgo di Bellante è di origine medioevale e vi si conserva un tratto delle antiche mura con un torrione quadrato con porta di accesso al borgno, anticamente fortificato. Nella la Chiesa parrocchiale di Santa Maria, con la facciata in cotto, il portale rinascimentale del 1533, l'alto companile e l'interno settecentesco, a navata unica, con volta a botte e cupolo. Vi si conservano tele dell'ascolano Niccolò Monti (allievo di Pompeo Batoni), firmate e datate 1793, un quadro raffigurante l'Epifania, della scuola del Veronese, e un Croce professionale d'argento attribuita a Nicola da Guardiagrele, o comunque alla sua scuola.

Nella Cappella di Santa Maria della Misericordia, sulla sinistra della navata, c'e la Madonna orante col Bambino, statua lignea policroma del '500. Di grande interesse era un tempo l'ormai dirupo Convento dei Carmelitani, in forme e dimensioni grandiose, forse in origine antico Monastero dei Benedettini.

Straordinario il panorama dal Belvedere, donde si spazia sulla Montagna dei Fiori, sul Monte dell'Ascensione nell'ascolano, fino all'Adriatico e, sotto, la vallata del Salinello col paese di Sant'Omero.
Nella caratteristica e ben conservata frazione di Ripattoni si osservano i resti di un Castello trecentesco, con poderosa torre a base quadrata, ai cui piedi si trovano alcuni palazzi dell'antica nobiltà feudale e terriera, fra cui il Palazzo Saliceti, ove nacque Aurelio Saliceti, oggi sede staccata di alcuni Istituti dell'Università degli Studi di Teramo.
Ai piedi della torre, circondata da caratteristiche abitazioni, si apre una piazzetta con stupendo panorama e muraglie a strapiombo, fondate sul basamento dell'antica incastellazione.
In prossimità si può visitare la piccola Chiesa di Santa Maria del Erulis, o della Misericordia, di antichissima fondazione, con resti di elementi classici frammisti alle muraglie medioevali e con una preziosa Madonnina lignea del sec. XIV che, sottratta negli anni passati, per un furto, fu po recuperata e restituita alla devozione dei fedeli.
Ancora a Ripattoni va ricordato il restauro, eseguito nel 1979-1980, dell'Edificio Demaniale Monumentale (sec. XIX).
Personaggi
A Bellante nacque il giureconsulto Aurelio Saliceti (1804-1862). Professore di giurisprudenza prima al Real Collegio di Teramo e quindi all'Università da Napoli, rivestì la carica di Intendente di Salerno. Seguace di Mazzini, nel 1848 fu Triumviro della repubblica Romana. Costretto all'esilio, visse a lungo a Parigi e Londra, rientrando in Italia dopo il 1860.
Appartenenti alla Carboneria furono i fratelli Alfonso, Bernardo e Giovanni Tattoni e il giudice regio Giorgio Romagna.
Artigianato Artistico
A Bellante Stazione si trovano piccole industrie per il restauro dei mobili.
Manifestazioni e Folklore
Patrono è Sant'Atanasio la cui festa si celebra il 2 maggio. Fiere: ultima domenica di Carnevale, Domenica in Albis e primo novembre. Nella casa Saliceti a Ripattoni, dove è stato ricavato un piccolo teatro con palcoscenico, hanno sede un Centro culturale e la corale.

Il teatro ospita, peraltro, rassegne e manifestazioni culturali di vario genere. Mercato: il venerdì a Bellante e la domenica a Ripattoni.
Economia
C'è, nella zona di Bellante, un certo sviluppo delle aziende di produzione casearia. Numerose sono, inoltre, la falegnamerie, specializzate spesso nel restauro. Per quanto riguarda l'agricoltura è particolarmente diffusa la coltivazione di cereali, olive e uva. Sono presenti, peraltro, cantine vinicole e oleifici. Da segnalare, infine una discreta produzione di miele.
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