Notaresco
Sito Istituzionale

L'antica origine di Notaresco è attestata dal ritrovamento di tombe del VI-VII sec. in contrada Santa Lucia.
E' denominata Lotarescum nel Catalogus Baronum (1150), dal quale risulta appartenere a Ugo figlio di Attone. Secondo quanto afferma lo storico Niccola Palma, il toponimo Notaresco, corruzione appunto di Notaresco, cioè terra di Lotario, rappresenterebbe una preziosa testimonianza del dominio franco in territorio aprutino.
La famiglia Acquaviva, nella persona di Francesco detto Cicco, nel 1308 entra in possesso di Notaresco, ma ne divide la proprietà con Trasmondo III di Castelvecchio. Del 1524 è l'approvazione dei Capitoli in base ai quali è ordinata la vita quotidiana dei cittadini mentre nell'anno successivo si redige il primo Catasto.
Da un protocollo notarile risulta che sul finire del Seicento vi si trovava, aperto e funzionante, un Ospedale. Nel 1806, con la nuova legge amministrativa, Notaresco fu uno dei circondari nei quali venne articolata la provincia di Teramo.
Luogo di particolare vivacità culturale e sensibilità politica, vi trovarono terreno fertilissimo le idee carbonare prima e mazziniane poi. Fu in prima linea durante il periodo del Governo Costituzionale del 1820-1821 quando gran parte della cittadinanza prese le armi a difesa della frontiera.

Nel 1822 vi giunse San Gaspare del Bufalo, il fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, la cui predicazione antisettaria, ottenne qui scarsi risultati. Per l'impulso di Antonio Sabatini, figura di sacerdote liberale, nel 1848 si stampò in Notaresco Lo spettatore dei destini italiani, uno dei più antichi e celebri giornali d'Abruzzo. Già nel corso dell'Ottocento l'intraprendente borghesia locale moltiplicò le iniziative per la modernizzazione della produzione. Vi sorsero così tra le altre, con varia fortuna, una fabbrica di sapone.

Speciale menzione meritano poi i particolari risultati raggiunti nella produzione e nella ricerca in campo farmaceutico che, sia pure senza mai uscire dalla dimensione artigianale, dettero vita quasi a un scuola, dalla quale uscirono numerosi studiosi, come i fratelli De Colli, che trovarono fortuna anche fuori d'Abruzzo. La Chiesa parrocchiale è intitolata a San Pietro e Sant'Andrea apostoli. L'interno è barocco. Vi si conserva un tabernacolo ligneo dorato, di epoca barocca e tele settecentesche.
Tra i palazzi civili, per lo più ottocenteschi, vanno ricordate le Case De Vincenzi e Mazzoni. Nei pressi di Notaresco è Guardia Vomano, risalente al IX sec., centro fortificato longobardo, strutturato in due parti, con una parte superiore, arroccata su un altura, detta il civitello. La Chiesa parrocchiale, intitolata a San Rocco, fu edificata nel 1527 e ristrutturata nel '700, con campanile in laterizio. All'interno sono una Madonna in terracotta (sec. XVI) e tela raffigurante la Madonna bambina e i santi Anna e Gioacchino (sec. XVII). Di particolare interesse, nei pressi di Guardia Vomano è la Chiesa di San Clemente, documentata dall'897, come proprietà del vescovo aprutino Giovanni.

Bell'esempio di architettura romanica abruzzese, fu ricostruita all'inizio del XII sec. su un edificio precedente del IX sec. di cui, nel corso di recenti restauri, è stata rinvenuta la Cripta.

Dal sec. XII fu proprietà di San Clemente a Casauria fino a quando, nel 1424, subentrò la famiglia Acquaviva. Del 1983 è il restauro dell'intero complesso e la campagna di scavo che ha portato alla scoperta della Cripta della chiesa antica. Sulla facciata il portale del 1108. All'interno una statua lignea di gusto trecentesco, raffigurante San Clemente e il Ciborio, tra i più antichi d'Abruzzo, risalente al XII sec., opera di maestro Ruggero e del figlio Roberto. L'impostazione della chiesa è due file di colonne con pilastri e capitelli differenti.
Personaggi
Fra i personaggi che diedero lustro a Notaresco va senz'altro ricordato Ignazio Rozzi (1797-1870), medico e naturalista laureato a Napoli. Professore al Liceo di Teramo, fu l'animatore della Società Economica di Teramo, e a lui si deve l'iniziativa per la formazione in Teramo di un orto botanico. Fondò la rivista Il Gran Sasso d'Italia che fu determinante per lo sviluppo economico dell'intero Abruzzo. Merita di essere ricordato, poi, Giuseppe De Vincenzi (1814-1903), autore di scritti filosofici ed esperto agronomo, deputato in varie legislature e più volte Ministro dei Lavori pubblici. Ma la storia di Notaresco, durante il XIX secolo, fu anche segnata da un gruppo di famiglie, i cui componenti si distinsero per l'impegno sia in campo politico che in campo intellettuale. I loro cognomi sono Romualdi, Mazzoni, Martenucci, Urbani, Clemente, De Colli. Tra i Romualdi vanno ricordati soprattutto Ciro che, con la moglie Almerinda Speranza, fu un protagonista dell'epopea risorgimentale. Con loro, il figlio Alessandro, caduto in battaglia. Più tardi, all'inizio del Novecento Giuseppe, avvocato, scrittore e commediografo. Della famiglia De Colli vanno menzionati gli scrittori (e farmacisti) Niccolò e Alessandro e la pittrice Carlotta.
Artigianato Artistico
Ancora molto diffusa nell'area di Notaresco la lavorazione del rame. Sviluppata, inoltre, è la produzione di tessuti tipici in lino e cotone, attività un tempo prevalentemente casalinga, basata sull'uso dei telai a mano presenti in quasi tutte le famiglie della comunità. A questa attività ne appariva collegata un'altra, complementare, quella della tintoria, oggi non praticata nella forma tradizionale che presupponeva la produzione in proprio dei colori e l'uso di enormi caldaie di acqua bollente nelle quali si immergevano i tessuti da tingere.
Non va tralasciata la produzione della ceramica e del legno.
Manifestazioni e Folklore
Del mese di maggio è la Sagra delle fave fresche con pane e olio.
Dal 1 al 15 agosto si tiene un Torneo internazionale di bocce.
La Festa patronale in onore di San Gennaro si tiene il 19 settembre.
Economia
Quella di Notaresco è una zona ricca di prodotti agricoli, protagonisti dell'economia locale. Vi si producono il vino locale Montepulciano, nonché il Cerasuolo e il Trebbiano. La realtà economica vive, tuttavia, anche di alcune industrie alimentari.
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