Mosciano S.Angelo
Sito Istituzionale

Fondata all'epoca di Carlo Magno, è certa l'esistenza di Mosciano Sant'Angelo nell'anno 897, quando si trova nominato come Musiano nel Cartulario della Chiesa teramana. La denominazione attuale, assunta ufficialmente nel 1862, venne, probabilmente, dalla presenza dei Benedettini al Monastero di Sant'Angelo.
Sul finire del Trecento entrò a far parte del vasto feudo della famiglia Acquaviva di Atri. Se non è possibili ricostruire la storia della comunità da quando compare nelle carte altomedioevali, è certo che ben preso esso si affermò quale epicentro feudale nella bassa vellata del fiume Tordino. Infatti il paese, posto sul fianco meridionale della dorsale collinare formata dai fiumi Salinello e Tordino, a metà strada fra Teramo e Giulianova, proprio per tale posizione strategica su incastellato in epoca imprecisata dai Benedettini, assumendo, con l'andar del tempo, la struttura di città fortificata.
Il borgo era costituito da una cinta muraria rettangolare segnata agli angoli e al centro dei lati da torri, eccettuato il lato minore di occidente che, peraltro, presentava l'unico ingresso, con ponte levatoio, La più alta delle sette torri di cui si costituiva la struttura difensiva fu costruita nel 1397 per volere del Duca d'Atri Matteo Acquaviva dal monaco Matteo Angelo "de Muro". Ciò è ricordato dallo stemma acquaviviano e dall'iscrizione che ancora sussistono incastonate nel muro della torre.
Assieme ad alcuni palazzi privati (la Casa Marini, la Casa Mobile, ecc.) o pubblici (il neomedioevale Palazzo civico), sono assai interessanti gli edifici sacri, a cominciare dalla Parrocchiale di San Michele Arcangelo, cui funge oggi da campanile la ricordata torre acquaviviana. L'edificio, a navata unica, ha volte a botte e abside semicircolare, con larghissimi muri in laterizio. Nell'abside sono di pregio gli affreschi (1931) di un ottimo artista locale, Francesco Patella.
La chiesa più bella è certamente quella di Maria SS. Addolorata, iniziata nel 1827 da un architetto locale, Federico Dottorelli, poi ampliata nel 1862 da tramano Giuseppe Lupi, che arricchì l'interno con colonne corinzie, decorazioni in stucco, affreschi e con la costruzione dell'organo. Fra le opere si conservano due fra le migliori tele del tramano Gennaro della Monica. Al 1852 risale la Chiesa del SS. Rosario, fatta edificare da quella Congrega che ne incaricò ancora il Lupi, il quale realizzò nel 1876 un progetto simile al Pantheon di Roma: pianta circolare, struttura interamente in laterizio con cupola in pozzolana.

Non fu tuttavia realizzato l'intero progetto che prevedeva tre porticati in corrispondenza dei tre ingressi. L'interno è caratterizzato dagli affreschi di Francesco Patella.
A cinque chilometri da Mosciano, Montone, oltre che essere la frazione più grande, si caratterizza per alcune opere di estremo interesse. Intanto il sito è antichissimo (numerose le testimonianze di epoca romana), sebbene le mura oggi conservate risalgono alla fine del secolo XIV. Dell'antica, poderosa cinta, rimangono solo tre torri.

Nel territorio di Montone esistevano numerose, antichissime chiese, in gran parte scomparse: in quella di San Giacomo, che era posta appena fuori le mura, si custodiva lo stupendo sarcofago e monumento sepolcrale di Bucciarello Jacopo di Bartolomeo, innalzato nel 1390 e oggi traslato all'interno della cinta murata, dentro la piccola chiesa di Sant'Antonio, che sorge a ridosso del mastio.
La Chiesa principale di Santa Maria Assunta, sulla parte orientale della collina, presenta un'ibrida commistione, molto attraente, di forme originali e neomedioevali.
Pregevole complesso religioso è il Convento dei SS. Sette Fratelli (fondato sicuramente prima del sc. XI), fra Mosciano e Giulianova, originariamente sede dei Benedettini casinesi, dipendenti del Cenobio di San Liberatore alla Maiella. Venne restaurato nel 1190 dal presbitero Gisone, come si legge in una preziosa lapide ancor oggi conservata. Nel 1583, per volere degli Acquaviva, sulle rovine del vecchio monastero venne eretto il Convento dei Minori Osservanti, costretti ad abbandonarlo nel 1866, per effetto delle leggi di soppressione. Dopo ritorni e nuovi abbandoni i frati vi rientrarono nel 1937.

Di notevole interesse la lunetta del loggiato, mentre l'unica navata, tardo-rinascimentale, è conchiusa da un pregevolissimo soffitto ligneo dipinto (sec. XVII). Interessanti la bellissima statua lignea della Vergine (1688), il chiostro, con colonne esagonali e capitelli dorici, la torre, il rosone laterizio, restaurati nel 1989.
Personaggi
Fra i personaggi che diedero lustro a Notaresco va senz'altro ricordato Ignazio Rozzi (1797-1870), medico e naturalista laureato a Napoli. Professore al Liceo di Teramo, fu l'animatore della Società Economica di Teramo, e a lui si deve l'iniziativa per la formazione in Teramo di un orto botanico. Fondò la rivista Il Gran Sasso d'Italia che fu determinante per lo sviluppo economico dell'intero Abruzzo. Merita di essere ricordato, poi, Giuseppe De Vincenzi (1814-1903), autore di scritti filosofici ed esperto agronomo, deputato in varie legislature e più volte Ministro dei Lavori pubblici. Ma la storia di Notaresco, durante il XIX secolo, fu anche segnata da un gruppo di famiglie, i cui componenti si distinsero per l'impegno sia in campo politico che in campo intellettuale. I loro cognomi sono Romualdi, Mazzoni, Martenucci, Urbani, Clemente, De Colli. Tra i Romualdi vanno ricordati soprattutto Ciro che, con la moglie Almerinda Speranza, fu un protagonista dell'epopea risorgimentale. Con loro, il figlio Alessandro, caduto in battaglia. Più tardi, all'inizio del Novecento Giuseppe, avvocato, scrittore e commediografo. Della famiglia De Colli vanno menzionati gli scrittori (e farmacisti) Niccolò e Alessandro e la pittrice Carlotta.
Artigianato Artistico
Persiste ancora la lavorazione del cristallo, degli specchi, dei marmi pregiati ed è fiorentissima la lavorazione del legno.
Manifestazioni e Folklore
Nel mese di luglio si svolgono il Carnevale moscianese, con teatro, musica e spettacoli vari, la sagra della pizza e degli gnocchi e il palio delle torri. La prima domenica di ottobre si tiene la sagra dell'uva.
Due fiere si svolgono in occasione dell'Epifania e della domenica delle Palme.
In contrada Colle del Leone esiste un importante e moderno Osservatorio astronomico aperto al pubblico.
Economia
La zona è ricca di fabbriche di mobili ed è questo che la rende maggiormente nota nel resto della regione. Attivi, tuttavia, anche la produzione e il commercio di prodotti agricoli e del bestiame. Sviluppata anche la coltura dell'olivo e della vite.
La zona industriale presenta insediamenti a livello nazionale quali la Amadori (produzione di carni avicole), la G.I.S. (gelati), la M.T.A. (produzione di marmitte) e la Sochil (detergenti per igiene e pulizia).
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