Montorio al Vomano
Sito Istituzionale

Montorio al Vomano, cittadina situata sulla riva sinistra del fiume Vomano, è formata da una parte moderna e pianeggiante, lungo la strada statale, e da una parte ben più antica, di origine medioevale, posta sull'altura ancor oggi dominata dai resti del Forte San Carlo. Tale zona, se la si osserva dalla Statale 80, è di grande effetto scenografico.
Si crede che possa essere il sito dell'antica Beregra, menzionata dai geografi d'età classica (altri studiosi ritengono invece che Beregra sia l'attuale Civitella del Tronto). In ogni caso fu centro di romanizzazione, come attestano le rovine di un Tempio dedicato a Ercole, con iscrizione dedicatoria nel pavimento a mosaico (sono in corso lavori di scavo e di restauro, che renderanno fruibile il complesso, nell'ambito di un percorso archeologico).

Nel Medioevo la località si chiamò Mons Aureus, donde l'attuale denominazione. Nel XV secolo, per concessione di Alfonso I d'Aragona, cu concessa in feudo a Pietro Camponeschi di l'Aquila. Passò in seguito, per via di matrimonio, ai Carafa di Napoli, e quindi all'altra famiglia napoletana dei Caracciolo. Dal 1596 l'ebbero i Crescenzi di Roma e, infine, i Marchesi di Santo Spirito di Napoli.
Nei pressi di Montorio, il 7 maggio 1486, e figlio di Ferdinando I, si scontrò con i Barono congiurati contr la corona aragonese, in una battaglia che ebbe esito incerto.

Vivace centro del paese è la Piazza Orsini, su cui si affaccia la Collegiata di San Rocco, fatta costruire a partire dal 1527 dalla Contessa Vittoria Camponeschi. All'ampliamento del 1549 la chiesa deve la sua duplice facciata, curiosissima, irregolare e scenografica, venutasi formando per successive aggiunte e con singolari adattamenti, parte in pietra (corrispondente alla primitiva, unica navata), e parte a mattoni e ad intonaco. Vi si aprono due portali, uno di forme tardorinascimentali (1549) e l'altro, barocco, del 1633.

Nell'interno sono custoditi grandiosi e ricchissimi altari lignei settecenteschi, in legno intagliato e dorato, con buoni dipinti e statue. In Sacrestia, ci sono un busto ligneo cinquecentesco di San Rocco, una statua in argento pure di San Rocco (oreficeria napoletana, circa 1735) e un bell'organo settecentesco.

Sulla stessa piazza è il Palazzo Marchesale Camponeschi-Carafa, con bel portale e tracce di affreschi nell'interno.
All'imbocca di via del Municipio si notano i due archi dell'antico Palazzo dell'Università di Montorio: poco avanti attraverso quella che anticamente fu una delle due porte di accesso al paese, si raggiunge la piccola ma scenografica Piazza della Conserva, con il vecchio lavatoio.

Percorrendo la via della Fonte, lungo una schiera di antiche e assai caratteristiche abitazioni, si giunge alla sommità del colle ove il Vicere spagnolo di Napoli, Marchese del Carpio, nel 1686 iniziò a far costruire il Forte San Carlo, da servire di stanza alle truppe per la lotta contro il brigantaggio.

Del forte rimangono oggi imponenti ruderi della forti mura.
Percorrendo a ritroso la via del Colle, si ritorna al paese attraverso l'antico Borgo (con la piccola ma deliziosa Chiesetta di San Filippo, cui si accede da una scalinata) che offre ancor oggi scorci assai suggestivi fra le vecchie case. Si raggiungono così, su un'altura ai margini dell'abitato, preceduta da un portichetto, la Chiesa e il Convento dei Cappuccini (1576), ricchi di notevoli testimonianze artistiche, fra cui begli altari lignei, secondo i canoni di quell'Ordine (l'altare maggiore fu intagliato dal famoso fra' Giovanni Palombieri di Teramo, verso la fine del '700).

Tornando verso il centro, si notano alcuni pregevoli portali in pietra, fra cui la stupenda facciata quattrocentesca di Casa Catini, con il portale dei leoni e, all'interno, pittoresca veduta sul corso del Vomano.
Di grande interesse è la vicina Chiesa degli Zoccolanti (1755), nel cui interno si trovano begli altari di fastoso anche se classicheggiante gusto barocco, statue e un interessante quadro di Santa Margherita penitente: una visita al complesso conventuale costituisce una gradita sorpresa, soprattutto per gli affreschi del chiostro, e per il riposante, mistico senso di raccoglimento che si può avere, pur a pochi passi dal traffico della cittadina. Nel complesso, che sarà completamente recuperato attraverso una serie di opere di riqualificazione e restauro già programmate, sorgerà presto un Museo di arti, cultura e tradizioni popolari.

Di grande interesse alcuni monumenti nei dintorni: a Villa Brozzi la Chiesa di Santa Maria in Beczano, con splendido ciborio trecentesco e vari resti altomedioevali; a Leognano, il Palazzo cinquecentesco dei Marchesi Civico, ove nel 1744 nacque Melchiorre Delfico, e la Parrocchiale di San Salvatore, ricchissima di altari di legno intagliato e dorato e di pregevoli tele, in corso di restauro. Seppur di proprietà privata, e comunque sempre visitabile all'esterno, è l'antichissima Chiesa di San Lorenzo (lungo la strada che da Teramo conduce a Montorio), ove si sono rinvenute tracce più che cospicue d'epoca romana e resti di sepolcri.

Occupata dai Benedettini (si chiamò infatti, per un certo tempo, San Benedetto a Paterno), trasformata in splendide forme romaniche, con stupenda abside, e interno scompartito da colonne con capitelli di squisita e originalissima fattura, e una cripta ad ambulacro, ma dall'andamento piuttosto particolare, è uno dei monumenti più interessanti dell'intera provincia teramana, sebbene sia tuttora pressoché ignota.
Personaggi
A Leognano di Montorio nacque nel 1744 Melchiorre Delfico, più noto come gloria teramana. Fra i tanti protagonisti della storia civica e artistica d'Italia che ebbero i loro natali a Montorio ricordiamo il violinista Giovanni Falchini (nato nel 1790); Francesco Marcacci (1844-1960), maestro di musica e compositore di grande talento, e padre Odorico D'Andrea (1916-1990), missionario in Nicaragua per il quale sta per aprirsi il processo di beatificazione. Fra i contemporanei merita, inoltre, di essere citato il regista Tonino Valeri, autore di numerose pellicole di successo.
Artigianato Artistico
Stupendo è il Presepe costruito con le proprie mani in ambiente suggestivo dal montoriese Giovanni Gavioli, e aperto al pubblico durante il periodo natalizio e fino a tutto gennaio: si tratta di centinaia di figure, vestite nei costumi tradizionali dei propri mestieri, che in un paesaggio mirabilmente illuminato e costellato di case, mulini, ecc., tutti in movimento e perfettamente funzionanti, costituiscono un mirabile capolavoro di genialità. Gavioli è noto anche per aver raccolto manufatti della tradizione popolare locale (arnesi, oggetti, ecc.).
Manifestazioni e Folklore
Montorio è una realtà in continuo fermento, ricca di iniziativa sportive, culturali e artistiche che non si limitano ai mesi estivi, ma si sviluppano nel corso di tutto l'anno, facendo della cittadina sul Vomano uno dei centri più movimentati di tutta la provincia. Di antichissima origine l'usanza di festeggiare il Carnevale morto il giorno delle ceneri, celebrando un vero e proprio funerale. In giugno l'Associazione "Montorio nostra" da vita alla rievocazione storica della Congiura dei baroni, che trae spunto da una battaglia combattuta a Montorio il 7 maggio 1486 fra i baroni, fautori della restaurazione angioina e le truppe di Alfonso d'Aragona, figlio del re Ferdinando. Si conclude l'ultima domenica di luglio la quattro giorni de La Vetrina del Parco, rassegna completa della peculiarità dei comuni ricadenti nell'area del Parco nazionale Gran Sasso d'Italia-Monti della Laga, organizzata dell'Associazione I Chiostro. L'iniziativa, che si completa con momenti legati alla gastronomia locale, alla musica e all'intrattenimento, si arricchisce, ogni anno di novità e appuntamenti interessanti. La stessa associazione organizza, due volte all'anno, il Mercatino dell'antiquariato. Luglio è anche il mese della Rassegna internazionale di musica popolare, nonché della Sagra del cinghiale e della Sagra della trota. Ricco di iniziative anche il mese del solleone: nella prima settimana di agosto c'è, infatti, la Spaghettata in piazza, organizzata al fine di raccogliere donazioni a favore dell'Associazione italiana per la ricerca contro il cancro: enormi quantità di spaghetti vengono cucinate in piazza Orsini con i più svariati condimenti e distribuite gratis. A metà agosto si svolge la Fiaccola della Speranza, un percorso podistico che ogni anno va da Montorio ad Assisi per tornare al Sanutario di San Gabriele dove la fiaccola accende il tripodo che da inizio alla annuale Tendopoli giovanile. Anche Montorio al Vomano è inclusa, inoltre, nel circuito dell'Estate Laga-Gran Sasso e, dunque, per tutto il periodo estivo le serate sono allietate da manifestazioni e iniziative di ogni genere.

Nella prima settimana di settembre si svolge la Festa in onore di San Rocco, patrono di Montorio, e della Madonna del Ponte. Appuntamenti che variano di anno in anno accompagnano i mesi invernali fino a raggiungere il Natale, quando si consuma un'altra tradizione tutta montoriese: Lu Stù, un gioco con carte venete particolarmente disegnate da sempre in uso. Annualmente presso il locale Cinema Wally si tiene un Rassegna di cinema d'autore che richiama un pubblico numeroso anche oltre i confini di Montorio al Vomano. Esiste, inoltre, già da qualche anno un Centro di aggregazione per la riduzione del disagio giovanile che propone sempre iniziative nuove e di interesse. Il Centro organizza corsi di formazione artistica (musica, pittura, teatro, ecc.) per i ragazzi dell'intera area territoriale che circonda Montorio e, periodicamente, mette in scena spettacoli e mostre che raccolgono un grande consenso di pubblico.
Economia
L'economia montoriese ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo.
Oggi la zona industriale e quella artigianale della cittadina sono ricche di insediamenti produttivi de alto livello.
Fra le varie attività imprenditoriali è senz'altro da segnalare quella della Consumers Glass, multinazionale canadese che produce bottiglie e recipienti in vetro destinati ai prodotti più famosi del mondo.
Notevole rimane, tuttavia, anche la produzione agricola di cereali e olive, nonché la silvicoltura.
Anche da punto di vista economico Montorio al Vomano è una realtà in crescita.
Numerose le iniziative che stanno trasformando, di anno in anno, il volto della cittadina, con particolare attenzione soprattutto alle prerogative ambientali della zona.
Recentemente è stato istituito un Parco fluviale sul fiume Vomano, in un'area di notevole interesse archeologico, mentre è in fase di costituzione una società mista che dovrebbe realizzare degli impianti termali nella località di Piane di Collevecchio, dove sono state trovate sorgenti di acqua salsa e sulfurea.
E' in avanzata fase di restauro l'edificio degli Zoccolanti, dove sorgerà un Museo di arti, cultura e tradizioni popolari. Stessa cosa dicasi per il Convento dei Cappuccini.
Realizzato in collaborazione con il Parco nazionale Gran Sasso d'Italia-Monti della Laga, è il Centro di documentazione sulle aree protette, quarto in Italia, allestito nei locali di Palazzo Patrizi. Il Centro, in fase di allestimento, sarà composto da una sezione bibliografica, una iconografica e una cartografica e sarà gestito da giovani del posto.
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