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Giulianova
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Sito Istituzionale
Giulianova, l'antica Castrum Novum, fu centro fortificato fondato dai Romani intorno al 290 a.C., in un luogo di particolare rilevanza strategica, a presidio del territorio meridionale del Piceno, e alla foce del Batinus (attuale Tordino), ove era situato un insediamento portuale di notevole ampiezza, di cui negli anni '60 sono stati rinvenuti resti nel territorio di Cologna, in agro di Roseto degli Abruzzi.
Ricordata in epoche diverse da vari scrittori d'epoca classica (Plinio, Stradone, Tolomeo, ecc.) Castrum Novum fu un importante centro commerciale situato lungo la via Salaria che da Roma, attraverso Ascoli, Truentum e, appunto, Castrum, conduceva fino alla città di Atri.
I passati ritrovamenti archeologici dimostrano l'ampiezza dei commerci dell'epoca con un raggio d'azione che interessò tutta l'Italia meridionale.
Nella Cappella De Bartolomei, nella piazza del Belvedere, al paese, si possono oggi ammirare i reperti archeologici raccolti e ordinati a cura del locale Archeo Club.
Si è accertato che Castrum fu attrezzata anche dal porto canale, ubicato nei pressi della foce del Tordino e adibito anche ad usi militari. Nella zona sono attualmente in corso saggi di scavo per riportare alla luce i resti del porto e raccogliere informazioni sulle fortificazioni di epoca romana.
Nel suo territorio si trovavano inoltre due imponenti torri, unicate presso i fiumi Tordino e Salinello (quest'ultima è tuttora pressoché integra, lungo la strada statale 16 Adriatica): si tratta di due delle numerose torri di avvistamento fatte edificare dal Vicere Duca di Alcalà lungo la costa adriatica a scopo di avvistamento dei navigli barbareschi che imperversavano periodicamente sul nostro litorale. Intorno all'anno mille il nome del centro mutò in Castrum Sancti Flaviani (Castel San Flaviano), dopo che vi furono trasportate, da Costantinopoli, le reliquie del martire San Flaviano ed ebbe inizio la diffusione del suo culto. Tuttavia fu soprattutto l'importanza militare del sito a condizionarne le vicende.
Teatro a più riprese di assedi e battaglie che apportarono incendi e distruzioni, a seguito dell'ennesimo sanguinoso scontro del 1460, tra gli aragonesi di Alessandro Sforza e gli angioini di Giacomo Piccinino, il centro abitato sul mare fu abbandonato e ricostituito in un luogo che fosse più sicuro e, allo stesso tempo, lontano dagli insalubri terreni malarici che si trovano sulla costa, da gran tempo abbandonati per via del progressivo allungamento della linea di costa e del conseguente interramento del porto e della fine delle attività a questo connesse. Per volontà di Giulio Antonio Acquaviva, che la ebbe in possesso e dal quale prenderà l'attuale denominazione di Giulia Nova, una nuova rocca fu edificata nella parte più alta della collina e fu delimitata su tre lati da mura con torrioni cilindrici che in parte ancora oggi si conservano mentre il quarto lato, quello verso il mare, era difeso dalle asperità naturali dell'altura.
Lungo la cinta muraria si aprivano tre porte, la Porta da Piedi, o Marina, a oriente, la Porta Napoli, che conduceva verso Teramo e la Porta da Capo, a Nord.
Nuovi assedi e distruzioni si verificarono comunque nelle epoche successive: nel 1596 fu saccheggiata dagli spagnoli di Garza di Toledo, nel 1706 fu occupata dai tedeschi e nel 1798 dai francesi di Napoleone che incendiarono l'Archivio di casa Acquaviva, conservato nel palazzo di fronte a San Flaviano.
Durante il sec XIX, dopo l'iniziativa di Vincenzo Comi che vi stabilì una delle sue fabbriche di Cremore di tartaro, sorsero in Giulianova numerose industrie, di cera, di sapone e di liquori. Particolare fortuna ebbe poi lo stabilimento chimico di Pasquale De Martiis. Nel 1815 ebbe inizio la costruzione della strada di collegamento tra Teramo e Giulianova mentre nei primi anni dopo l'Unità fu edificata la Stazione ferroviaria.
Alla fine dell'Ottocento ebbe inizio lo sviluppo turistico.
Gli alberghi dei Federici, il loro teatro Eden, l'Ippodromo della Torre, voluto dal sindaco Ciafardoni, il Kursaal alla spiaggia, lo stabilimento balneare Venere, i ristoranti di Squartini, le ville liberty sorte al paese e alla spiaggia fecero di Giulianova un importante centro turistico e gettarono le basi per lo sviluppo della città come centro balneare.
Nella parte alta della città permane un'anima rinascimentale che trova la sua massima espressione nella Chiesa collegiata di San Flaviano la cui costruzione fu completata intorno al 1470 e nella quale venivano traslate le reliquie del Santo. Bella, grande e singolare costruzione rinascimentale in cotto, a pianta ottagonale e con cornice di coronamento a mensole sovrapposte (come nei barbacani dei cammini di ronda), è sormontata da una cupola a calotta emisferica rivestita da embrici e conclusa da lanternino.
Lavori di restauro hanno riportato il monumento alle sue originarie forme, di un'austerità tutta rinascimentale.
L'interno, solenne nella sua nuda spazialità, è appena movimentato da nicchie poco profonde incavate su sei lati dell'ottagono, sormontato dalla cupola circolare, mentre si apre di fronte con l'arcata del presbiterio.
Notevoli opere d'arte moderna spiccano sul bianco della muratura: il Battistero di Francesco Coccia; la Madonna col Bambino e il Crocifisso del giuliese Venanzo Crocetti, ecc. In essa si conserva un reliquiario di San Biagio, opera in argento (del sec. XIV) di Bartolomeo da Teramo. Interessante è la cripta.
Il Convento di Santa Maria dello Splendore fu fondato nel 1596, dopo la miracolosa apparizione della Beata Vergine al contadino Bertolino.
Sembra che in quella occasione Maria avesse portato in dono una sorgente di acqua e in ricordo dell'apparizione venne eretto il santuario che, ancora oggi, conserva il pozzo del miracolo. La sorgente, alla quale malati e fedeli da sempre attingono acqua, è stata deviata fuori dalla chiesa, in moda da permettere a chiunque di attingere acqua liberamente.
Alla cura della chiesa e dall'annesso Monastero furono chiamati i Celestini che vi rimasero fino alla soppressione degli ordini religiosi del 1806.
Una statua lignea del XV secolo raffigura la Madonna con il Bambino.
Nel Convento dei Cappuccini è conservata una splendida tela raffigurante la Vergine con il Bambino, attribuita alla scuola di Paolo Veronese.
Da ricordare ancora la cinquecentesca Chiesa di Sant'Antonio, riedificata su una precedente chiesa romanica. L'interno è barocco con interessanti decorazioni.
Nell'attuale Giulianova paese si osserva ancora uno dei torrioni, ultime vestigia, di quella che fu la cinta muraria della cittadella degli Acquaviva.
Tra gli edifici civili del paese alcune ville di stile neomedievale e liberty, di pregevole gusto, sia d'assieme che nei particolari.
Al Lido, il Kursaal, elegante albergo in stile liberty, edificato sul lungomare agli inizi del secolo, oggi restaurato, ospita un frequentato Centro Congressi.
Sempre nell'area litoranea la Chiesa di Santa Maria a Mare (Annunziata), piccola ma interessantissima, edificata dai benedettini-farfensi in epoca anteriore al X sec., fu riedificata e probabilmente ampliata in epoca romanica da maestranze atriane, gravemente rovinata nell'ultima guerra e restaurata a più riprese, particolarmente nel 1964-8, quando l'intero edificio fu consolidato, fu ripristinato il livello primitivo del pavimento, ritrovando chiare tracce sia dell'abside centrale che di quelle laterali della struttura precedente. Presunta una facciata in laterizio con spioventi ed archetti, di cui quello di destra si interrompe per addossarsi alla muraglia del campaniletto a vela che da questo lato sostituisce la facciata stessa.
Elegantissimo è il portale in pietra, degli inizi del '300, ripetizione del più noto prototipo di portale presente in Atri; la ricchissima arcata a pieno centro, con due leoni all'imposta, include nella lunetta una Madonna col Bambino ad altorilievo. Il portale è altresì decorato da formelle che rappresentano originalissimi simboli di origine pagana. L'interno è a due navate, di uguale larghezza, divise da un pilastro e tre colonne.
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Personaggi
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Oltre a vari membri della famiglia Acquaviva, alcuni dei quali nati nel Palazzo di Giulianova, sono da ricordare: Vincenzo Bindi (1852-1928), storico dell'arte, che donò al Comune di Giulianova la sua casa con la raccolta dei suoi libri e dei suoi quadri; Gaetano Braga (1829-1907), violoncellista, allievo di Mercadante, celebre concertista e autore di numerose composizioni, fra le quali La leggenda valacca; Raffaello Pagliaccetti (1839-1900), scultore al quale è oggi dedicata, presso la Scuola elementare "De Amicis", al paese, un'apposita sala nella quale sono esposte opere e bozzetti: al centro del Belvedere, si ammira la statua di Vittorio Emanuele II, una delle sue opere più note; Vincenzo Cermignani (1907-1971), singolare figura di pittore, vissuto a lungo a Parigi (la raccolta delle sue opere è conservata presso la casa Cerulli, in una sala aperta al pubblico).
Vanno ricordati ancora i pittori Flaviano Bucci e Giuseppe Cavalli, lo scultore Alfonso Tentarelli, il filosofo Gaetano Capone Braga, il medico oculista Raffaele Castorini, lo storico Cosimo De Bartolomei, il poeta Stefano Ferrante.
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Artigianato Artistico
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Di antica data, a Giulianova, è la lavorazione del corallo, tanto che nei primi anni del secolo, le guide turistiche segnalavano l'antica Castrum Novum proprio per la lavorazione artigianale di questo straordinario prodotto del mare che si trova principalmente a sud. A Giulianova, probabilmente, i primi corallari cominciarono ad ottenere la materia prima attraverso scambi di marinerie.
I rametti di corallo provenivano certamente da Napoli e da Torre del Greco, fra i principale mercati del corallo nazionale ed importato. Certo è che gli artigiani abruzzesi divennero presto abili cesellatori ed ideatori di gioielli e monili finissimi e per anni si tramandarono questa difficile arte.
Oggi, purtroppo, si può affermare che non esistono più laboratori artigianali impegnati in questa splendida arte di cesello, sebbene la tradizione ancora resista per mano di pochissimi anziani.
Attualmente il corallo trova utilizzo nei laboratori orafi abbastanza diffusi nella città. Anche l'oreficeria, infatti, ha in Giulianova, una sua antica tradizione ancora oggi molto diffusa e di successo.
Da alcuni anni è inoltre, in funzione un Laboratorio delle Icone, presso la Piccola Opera Charitas, al paese.
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Manifestazioni e Folklore
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Centro di particolare vivacità culturale, vi hanno sede ben quattro biblioteche, oltre alla Pinacoteca comunale "Vincenzo Bindi", con la speciale sezione che raccoglie le oprere della Scuola di Posillipo. Una sala è interamente dedicata allo scultore giuliese Raffaele Pagliaccetti. La pinacoteca conserva, inoltre, opere di Salvator Rosa, Francesco Solimena, Vincenzo Camuccini, Anton SminK Pitloo, Orazio Fernet, Giuseppe Bonolis, Teolfilo Patini, Filippo Palazzi, Consalvo Carelli, Vincenzo Gemito, Francesco Paolo Michetti, Costantino Barella, Gennaro Della Monica, ed altri.
C'è poi una Pinacoteca d'arte moderna presso il Santuario dello Splendore, con opere dei più noti artisti del nostro secolo e contemporanei.
Un Museo della pesca è allestito nella sede del Circolo Nautico, al Lido.
E' visitabile anche la Casa di Vincenzo Cermignani, dove sono esposte varie opere del pittore giuliese.
Il 24 novembre si celebra la festa del Patrono, San Flaviano. Di antica data è il culto del martire le cui reliquie sarebbero giunte in Castrum intorno all'anno mille.
La festa della Madonna dello Splendore, il 22 aprile, è preceduta, il 21 aprile, dalla Corsa dei cavalli barbari (o berberi).
La manifestazione, antica di oltre quattrocento anni, 'è legata alle antiche tradizioni delle minoranze zingare ed albanesi ed è l'unica superstite di un più ampio programma sportivo che comprendeva la corsa podistica degli uomini ignudi e la sfida della "forma di cacio", conosciuta anche con il nome di Ruzzola. Corse del genere, con i cavalli montati "a pelo" ed il cui percorso si snodava in genere lungo le strette vie cittadine, erano molto diffuse soprattutto nel secolo scorso ma furono progressivamente abolite perché pericolose per partecipanti e spettatori. Anche a Giulianova la corsa, sospesa per qualche anno in seguito al verificarsi di incidenti, è stata poi ripresentata sotto una nuova veste meno drammatica e con li nuovo nome di "Palio delle contrade".
Nel mese di Luglio si celebra La settimana del mare, con varie iniziative, tra le quali la Sagra del pesce azzurro.
La processione della Madonna del Portosalvo, si celebra in mare a metà di agosto.
Il periodo estivo è ovviamente quello più movimentato, grazie alla presenza di turisti italiani e stranieri che affollano le spiagge del lido e le strade del centro storico. Sono dunque i mesi estivi ricchi di tante manifestazioni sportive, musicali e culturali con artisti di livello nazionale che compongono il cartellone di Giulianova Estate, un insieme di appuntamenti che richiamano pubblico da tutta la regione.
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Economia
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Oltre alle attività connesse con il turismo balneare, e alla pesca, ovviamente molto sviluppata, a Giulianova non mancano attività imprenditoriali di ogni genere.
Da segnalare la coltura di frutta, ortaggi, legumi ed uva da vino e, dunque, le numerose cooperative che si occupano della trasformazione e della commercializzazione di tali prodotti.
Vengono, inoltre, prodotte e messe in commercio pregiatissime conserve ittiche.