Basciano
Sito Istituzionale

Il territorio di Basciano fu abitato fin dall'età del bronzo e del ferro (IX - V sec. A.C.), come dimostra il ritrovamento di tracce di una cultura subappenninica nta sul finire del Neolitico. Sulla sponda destra del fiume Vomano, in località Zampetto, sono venuti alla luce i resti di una necropoli con numerose tombe di tipo protovillanoviano, con ricchi corredi in bronzo e in ferro: pugnali, fibule, ambre, dischi bronzei. Nella piana di San Rustico in epoca italica e poi romana sorse un Vicus, importante centro commerciale situato lungo la via Salaria. Gli scavi effettuati negli anni '70 hanno riportato alla luce parte dell'abitato, con fondamenta di case, ruderi di un tempio, numerose iscrizioni e varie suppellettili: terrecotte, àrule e oggetti in bronzo. Di notevole interesse un vaso in forma di vecchia ubriaca, oggi conservato al Museo Nazionale di Chieti. All'epoca romana è da ricollegare, probabilmente, l'origine del nome (da Bassius, Basius locus). Intorno al 1000, Bassiano appare come proprietà del vescovo aprutino Pietro e nel Catalogus Baronum (1150) figura come appartenente a Oderisio da Collepietro.
Durante il sec. XIII il feudo di Basciano si frammenta e, seguendo analoga sorte di altri feudi della zona, vi si affermano come proprietari i da Canzano e gli Acquaviva. Questi ultimi ne divengono successivamente i feudatari (dalla fine del sec. XIV fino al 1538) inglobandone il territorio nella Baronia di Atri.

Nel 1538, a seguito di una permuta, gli Acquaviva cedono Basciano, che passerà dai Brancia ai Se Scorciatis (sec. XVI - XVII, agli Avellone e infine ai Barra-Caracciolo. Durante l'occupazione francese, all'inizio dell'800, la zona fu teatro di numerose lotte e violenze di ogni sorta.
Basciano fu uno dei primi paesi della provincia ad ospitare, nel 1843, un Monte Pecuniario, istituto che concedeva prestiti agli agricoltori al tasso del 6%. E' oggi parzialmente circondato dalle antiche mura, con una porta d'accesso al nucleo originario (la cosiddetta Porta Penta) sormontata da una torre con orologio e si presenta con tutte le caratteristiche di un borgo medievale, in prossimità dei resti del castello che fu della famiglia Barra-Caracciolo.

La Chiesa parrocchiale (sec. XVI), riedificata su di una precedente chiesa dell'XI sec., è dedicata a San Flaviano e presenta un interessante portale datato 1582. All'interano sono conservati dipinti del secolo XVI, raffiguranti San Flaviano e San Rocco e un fonte battesimale dello stesso periodo.
L'organo della chiesa risale invece al XVII sec. Nella frazione di Sant'Agostino si trova la trecentesca chiesa omonima, fondata dai Camaldolesi, giunta a noi profondamente trasformata dagli interventi che l'hnno interessata in diverse epoche e, in particolare, tra il XVI e XVII sec.

In essa si conservano la statua lignea di San Pietro martire, di scuola veneta (sec. XVI), in busto argento del santo e una tela seicentesca di scuola napoletana, raffigurante una Madonna con bambino e santi. Sulla facciata, sopra il portale, si osserva lo stemma della congregazione di Santa Croce di Fonte Avellana, cui la chiesta fu affidata, per circa due secoli, a partire dal 1548.

Da ricordare anche, nella frazione omonima, la Chiesa di Santa Maria a Porto Lungo, detta anche fuori le mura (sec. XIV), in felice posizione panoramica, edificata su un antico tempio pagano, nella quale si possono ammirare il soffitto maiolicato, gli affreschi del '400 e l'altare ligneo di epoca barocca.
Di notevole suggestione è il panorama del Gran Sasso e della vallata del Vomano.
Personaggi
Va senz'altro ricordato il medico Nicola Costantini che fu cospiratore mazziniano e antiborbonico.
Artigianato Artistico
Lavorazione dello stagno, del ferro e del rame. Va purtroppo scomparendo la lavorazione dei vimini, un tempo fiorente attività, oggi nulla più di un passatempo per qualche anziano che ne custodisce ancora le tecniche.
Manifestazioni e Folklore
Patrono è San Flaviano, la cui festa si celebra il 24 novembre.
Il 16 luglio si celebra la festa in onore della Madonna del Carmelo.
La seconda domenica di Agosto si svolge il Festival abruzzese dell'organetto ddù botte e la Sagra del prosciutto nostrano, la cui produzione è fiorente in tutta la zona.
Tipica la Mostra assaggio dei vini locali (anni pari: ultima domenica di agosto; anni dispari: prima domenica di settembre).
L'iniziativa è legata alla produzione di vini tipici locali, in particolare il Trebbiano, il Cerasuolo, la Malvasia, il Portolungo e il Montonico.
Economia
Molto sviluppata (circa 600 dipendenti) è l'industria Adrilon (calzificio Golden Lady). Da citare anche l'industria di mangimi Ariston e, nel settore dolciario, Sapori veri e Geni's.
Fiorente è anche l'industria del monile.
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